Articoli | 01 December 2015 | Autore: Osservatorio revisione veicoli

Revisioni 2016: si va in caduta libera

L’Osservatorio Revisione Veicoli offre informazioni, dati e statistiche sul mondo della revisione. E le previsioni non sono rosee: il mercato della revisione veicoli sta per entrare in una crisi destinata a durare a lungo.  Nel 2016 il mercato perderà oltre 750.000 revisioni autoveicoli e 128.000 revisioni motoveicoli.
Ma poi è destinato a peggiorare…

Brutto mestiere quello della Cassandra. Sembra quasi che sei uno iettatore e lo fai apposta. Se però, dall’altra parte, chi dovrebbe ascoltarti non lo fa, altro che Cassandra: uno si sente come Giovanni il Battista, “la voce che urla nel deserto”.
Comunque, ci riproviamo: dal 2016 inizia un periodo di crisi per la revisione veicoli che durerà almeno 7-8 anni.
Come sapete, le revisioni si fanno dopo quattro anni dall’immatricolazione e, successivamente, ogni due. Ciò significa che, dopo tre anni di “vacche grasse” (2013-2015) grazie alle immatricolazioni del triennio 2007-2009, adesso arriva il periodo delle “vacche magre”, dovuto a crolli di immatricolato del triennio 2012-2014. 

Hai già un centro di revisione? Resisti! Vuoi aprirne uno? Rinuncia!
L’avevamo predetto anni fa e ripetuto per anni, ma quasi nessuno ci ha dato retta. E adesso, per chi ha investito migliaia di euro in MCTCNet2 o ha aperto un centro ex-novo, c’è una sola parola d’ordine: resistere (o uscire). Chi invece pensa di aprire un centro di revisione ci dia retta: salvo rare eccezioni, rinunci.
Scettici? Bene, guardate il grafico 1: la curva mostra il revisionato nazionale dal 2006 al 2014 (caselle blu) e le previsioni dal 2015 al 2019 (caselle gialle). Il 2015 non è il dato finale, ma la proiezione a fine anno dei dati gennaio-ottobre.
Con una precisione del 99%, il 2016 chiuderà a 13.521.000 revisioni auto.
Poi risale nel 2017, poi ridiscende e poi risale per l’effetto anni pari-anni dispari. Per gli anni successivi al 2016 la precisione è del 98%.



 

Dov’è il problema? Tredici milioni e mezzo è comunque un bel volume! Certo, se i centri diminuissero. Ma i centri cresceranno ancora. A fine dicembre saranno circa 8.250, ma tra il 2016 e il 2019 le previsioni danno questa sequenza: 2016=8.672 centri; 2017=9.060; 2018=9.459; 2019=9.872.
Tra quattro anni, quasi 10.000 centri si spartiranno una torta sempre più piccola.

Un dato medio non è la media del pollo: è il potenziale procapite
Guardate adesso il grafico 2: sono “le fette di torta” che ogni centro avrà a sua disposizione nel corso del prossimo quadriennio; cioè il potenziale che gli spetta se il mercato si dividesse equamente. Si passa da 1.740 revisioni medie a testa del 2015 a 1.559 nel 2016 per poi toccare il minimo nel 2018 con 1.404 revisioni procapite.
Giusto per capire meglio la situazione: un centro che operava nel 2007 aveva in media 2.235 veicoli da revisionare; nel 2018 ne avrà 1.404, cioè 831 in meno, cioè avrà perso il 37% del suo fatturato, pari a 37.395 euro.
Un centro aperto da anni potrà resistere più a lungo, ma chi avrà aperto da poco non avrà abbastanza clienti da contattare. Infatti, anche le lettere di scadenza revisione subiranno un forte calo. Con il crollo degli immatricolati anche le prime revisioni crollano. La partita si giocherà sui richiami di seconda o terza revisione. Chi avrà un solido database clienti a cui scrivere o telefonare, si potrà difendere; gli altri, no.



Finite le brutte notizie? Se dobbiamo dircela tutta, no.
Ovviamente, questa “profezia” vale se il mercato non riceverà altri scossoni imprevisti. Ma è probabile che non andrà così: se usciamo dalla crisi, come pare stia finalmente avvenendo, cosa pensate accadrà nel mercato dell’auto? Migliaia di persone cambieranno “finalmente” la loro auto; le aziende sostituiranno il parco mezzi.
Ci sarà più radiato e questo significa meno veicoli da revisionare; ma anche meno veicoli da riparare e allora molte officine vedranno nella revisione un modo per recuperare fatturato e apriranno un centro. E la situazione precipiterà oltre qualsiasi previsione statistica.
Un breve accenno per i motocicli: andrà meno peggio, ma solo perché i numeri sono già bassi. Tra l’altro i ciclomotori scompariranno quasi del tutto.

Trovate più dati e statistiche su www.osservatoriorevisioneveicoli.com

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