Articoli | 29 February 2012 | Autore: Cristina Palumbo

Servizio gomme? Un'opportunità da valutare

Tra le opportunità per l'officina c'è la possibilità di diversificare la propria attività inserendo il servizio gomme. Una realtà da valutare bene, non tanto per i costi che può comportare l'acquisto dell'attrezzatura, ma per l'organizzazione dell'attività. Una scelta che sembra attirare sempre più, almeno a quanto dicono i professionisti del settore.

Le gomme, la mescola, le performance dei pneumatici sembrano essere un argomento prioritario solo sui circuiti, quando si parla di gare automobilistiche o motociclistiche. In quei casi, infatti, tutti (e ci riferiamo in particolare agli spettatori) sembrano riservare ai pneumatici un ruolo fondamentale per le prestazioni e la sicurezza dei veicoli. Ma cosa succede quando dalla pista si passa alla strada? All'improvviso, quegli stessi appassionati sportivi non sembrano più riconoscere che il pneumatico è l'unico componente del mezzo in contatto con la strada e lo trascurano. Se le gomme sono “un po' lisce” si tira dritto, non pensando ai rischi che si corrono.
In realtà, al di là delle disposizioni di legge, che prevedono uno spessore minimo del battistrada per abilitare un veicolo alla circolazione, e delle normative locali relative al montaggio di pneumatici invernali in determinati periodi dell'anno, far capire all'automobilista che è il momento di cambiare le gomme non è poi così difficile, perché lo può vedere con i suoi occhi senza sospettare alcuna “fregatura” da parte dell'autoriparatore. Ciò che manca, in realtà, è la “cultura” della sicurezza legata al pneumatico e dunque l'automobilista tende a considerarla una spesa superflua.
Su questo aspetto allora bisogna lavorare, come da alcuni anni fanno con delle campagne informative (anche dirette all'automobilista) e iniziative mirate organizzazioni come Federpneus e Assogomma, che collaborano anche con le Forze dell'Ordine nell'ambito della campagna “Pneumatici sotto controllo”.

Meccanico e gommista? Si può

Esiste il gommista, lo specialista nel servizio pneumatici e molti automobilisti si rivolgono direttamente all'esperto quando (finalmente) decidono di cambiare i pneumatici. Dal punto di vista dell'utente è facile capire il perché: “vado, li acquisto e me li montano; tutto in un posto solo e in poco tempo”.
I gommisti poi sono generalmente ben presenti su tutto il territorio e sempre raggiungibili anche senza appuntamento: un vantaggio non solo per chi decide di sostituire i pneumatici, ma anche per chi ha alcune “sane abitudini” che effettua regolarmente, come montare pneumatici invernali, controllare la pressione, far girare le gomme, verificare la convergenza eccetera. E poi c'è chi si ritrova all'improviso ad aver bucato e dunque “corre”, senza preavviso, a cambiare la gomma.
Ma allora perché una “classica” officina meccanica dovrebbe pensare di aggiungere alla sua attività anche il service sul pneumatico dato che ci sono già gli specialisti? Fondamentalmente perché può valerne la pena, soprattutto per chi ha una sua clientela di fiducia, che volentieri approfitterebbe della possibilità di fare tutto in un posto solo.
Diversificare l'attività è sempre una mossa vincente, soprattutto nei periodi di “magra”, sia perché può richiamare più veicoli in officina, sia perché il cliente si sente meglio seguito.
Inoltre, quando l'auto è sul ponte per il cambio gomme, può essere una buona opportunità per ulteriori controlli (per esempio dischi e pastiglie) e dunque rappresentare un'ulteriore occasione di business. Molti centri fast fit, infatti, hanno propria questa strategia e, nati come centri per la sola sostituzione marmitte o gomme, appunto, sono arrivati a fornire un “tagliando light” ampliando l'attività di manutenzione.

E prima di partire, occhio alle normative

Attenzione però a non farla troppo facile: un'attività specifica come quella del service pneumatici richiede comunque un professionista e saper fare il meccanico non significa necessariamente saper fare il gommista. La legge 122 del febbraio 1992, che regolamenta l'attività di autoriparazione, cita la necessità di avere un responsabile tecnico, così come definisce i requisiti tecnico professionali necessari per esercitare l'attività, ma non è molto chiara a riguardo. In particolare, non è chiaro se occorre o meno il titolo di studio o se questo può essere sostituito da una comprovata esperienza.
Indagando un po' nei meandri della burocrazia è venuto fuori che l'unica istituzione che può dare una risposta chiara a questo proposito è la camera di commercio locale con il suo registro delle imprese. Questo perché, per aprire un centro gomme o inserire questa attività all'interno di un'officina, è necessario iscriversi (o modificare l'iscrizione) al registro delle imprese, presso la camera di commercio (o all'albo delle imprese artigiane).
A seconda delle zona, infatti, poiché la legge dà adito a interpretazioni differenti, è possibile che richiedano o accettino diverse documentazioni o qualifiche. Così come per quanto riguarda l'accertamento del possesso dei requisiti tecnico-professionali, non è detto che l'attività venga sottoposta a verifica, ma potrebbe semplicemente bastare la documentazione presentata per l'apertura o modifica dell'attività.
Gli altri requisiti (spazi e attrezzature) sono invece chiari, in quanto esiste proprio una lista delle attrezzature che possono essere utilizzate (decreto ministeriale n. 406 del 1997 e tabella CUNA NC 195-09) e che è stabilita e aggiornata con decreto del ministro dei Trasporti. L'elenco si riferisce alla tipologia di prodotto e non reca indicazioni di merito sul costruttore delle attrezzature.

Mercato e attività

Sicuramente negli ultimi anni si è verificato un importante cambiamento nel mercato dei pneumatici; cambiamento al quale hanno contribuito diverse concause: dalle nuove tecnologie ai costi delle materie prime, fino alla vendita online dei pneumatici.
Se la ricerca per ridurre le emissioni inquinanti ha contribuito a fare del pneumatico un prodotto sempre più tecnologicamente avanzato, anche la ricerca di mescole sempre più performanti in termini di sicurezza ha richiesto forti investimenti ai costruttori. Ciò nonostante, la forte competitività in questo settore ha contribuito a mantenere i prezzi in equilibrio. L'incremento del cambio gomme con la stagione invernale ha poi permesso di aumentare i volumi di affare, tanto da non rappresentare più un mercato di nicchia. Fabio Bertolotti, direttore Assogomma, in occasione della recente presentazione della campagna invernale di pneumatici sotto controllo ha parlato di una crescita importante negli ultimi anni: “Solo nel 2005/2006 le vendite di pneumatici invernali al ricambio si attestavano a circa un milione di pezzi contro un mercato complessivo di oltre 25-26 milioni. In buona sostanza solo cinque anni fa era un mercato di nicchia molto limitata. Negli ultimi due anni, e in particolare la scorsa stagione, il mercato ha registrato incrementi del tutto significativi fino a raggiungere quota di 6,5-7 milioni di pezzi. Le previsioni per il 2011/2012 sono ancora di forte crescita con quantitativi che potrebbero raggiungere i 10 milioni di pezzi.” Anche al di fuori del contesto invernale, comunque, il mercato sembra reagire bene, tanto che un recente studio presentato alla fiera Equip Auto di Parigi parla di volumi equiparabili al periodo pre-crisi.
Quello delle gomme è un mercato che sta conoscendo anche una forte penetrazione dello strumento di vendita online: una possibilità che piace molto ai privati perché possono acquistare a un prezzo ridotto il treno gomme e poi andare da un gommista o officina (convenzionata o meno con il venditore) per farle montare.
In altre parole, si tratta di un mercato in movimento e che potrebbe offrire nuove opportunità a chi si sente intraprendente. In fondo, rispetto a quanto riportato nelle stime dell'Osservatorio Autopromotec, i gommisti in Italia sono “solo” 6.500, a fronte di oltre 92.000 imprese di autoriparazione in totale.
Secondo quanto afferma Federico Tebaldini, responsabile del progetto CDG-One, lo sviluppo del servizio di assistenza dei pneumatici presso le officine sembra essere “in sensibile crescita, in particolare nelle officine organizzate, aderenti ai vari network e associate a società di noleggio a lungo termine.” Motivo in più per non “perdere il treno”.

I consigli degli esperti

Per chi si sta interessando all'argomento segnaliamo la possibilità di farsi un'idea di quelle che sono le problematiche relative alla movimentazione di pneumatici leggendo le raccomandazioni pubblicate a cura dell’ E.T.R.T.O., The European Tyre and Rim Technical Organisation, cioè l'organizzazione tecnica europea per i pneumatici e i cerchi.
Non si tratta di normative, ma di linee guida che possono aiutare. Per esempio, se si decide di offrire un servizio di stoccaggio pneumatici ai propri clienti che cambiano le gomme a seconda della stagione, è bene sapere che nel lungo periodo i pneumatici vanno stoccati in verticale e rigirati. Altre indicazioni riguardano per esempio l'esposizione alla luce, la temperatura, le pressioni di gonfiaggio e così via.
Questi consigli pratici sono basati su di una solida conoscenza tecnica ed esperienza e consentono all’utente di ottenere un buon servizio dai suoi pneumatici nonché dai cerchi e dalle valvole, per tenere il prodotto in perfetta efficienza senza che si rovini.

Lo stoccaggio: un problema non da poco

La vera problematica per il servizio gomme in officina sembra essere in realtà quella dello stoccaggio.
I pneumatici occupano spazio e normalmente chi li monta li vende anche e dunque dovrebbe averne almeno un quantitativo minimo in casa.
Per l'officina che vuole inserire questa attività, dunque, si presenta una problematica non indifferente.
Vero è che la distribuzione è normalmente molto rapida e dunque è possibile organizzarsi.
Per esempio, se si propone il cambio gomme già a chi prende appuntamento per il tagliando, è possibile già concordare quali pneumatici montare e quindi ordinarli direttamente.
In ogni caso, è bene verificare con il rivenditore con il quale si intende collaborare, perché se i distributori sembrano essere abbastanza flessibili in merito alle consegne, tendenzialmente non effettuano servizi di stoccaggio per conto delle officine.
A seconda del proprio giro d'affari, però, può valer la pena adibire degli spazi (magari sfruttando l'altezza dei locali o affittando uno spazio in prossimità dell'officina) per farsi una scorta minima di pneumatici per il cambio o per lo stoccaggio stagionale.

E le reti? Meglio sentirle

Un’ultima indicazione per chi vuole inserire il servizio gomme è quello di contattare le reti specializzate dei gommisti, per valutare la possibilità di affiliazione. Ce ne sono fondamentalmente di due tipologie: una che è emanazione diretta del produttore di pneumatici, l'altra nata invece dai distributori “generalisti”, che cioè trattano più marchi.
Abbiamo contattato le varie reti chiedendo loro una breve descrizione dei servizi che offrono, ma purtroppo il numero di risposte raccolte non ci permette di dare delle informazioni complete. Consigliamo comunque di contattare le reti direttamente, perché legarsi a una di queste potrebbe dare maggiori e migliori possibilità di successo per il proprio business.
A seconda delle reti possono esserci delle fee di ingresso più o meno alte e articolate in base alla tipologia di affiliazione richiesta. Non sembrano esserci particolari differenze invece rispetto all'attività degli affiliati: ci sono sia gommisti “puri” sia officine che contemplano attività diversificate. Tra i servizi offerti alle officine, a parte il supporto tecnico e logistico, anche molte iniziative di marketing e accordi quadro, che potrebbero giocare a favore anche di chi vuole ampliare la propria attività.
Nei box che seguono, una breve presentazione di quattro diverse reti che hanno gentilmente risposto alla nostra iniziativa. 

Approfondimenti

La nuova etichettatura pneumatici

Le reti di gommisti in Italia:

- Midas

- CDG One by Yokohama/GT Radial

- Gommisti & Gommisti

- GOMME&Service, gruppo La Gommaria

Photogallery

Tags: smontagomme pneumatici midas yokohama ruote normative

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